lunedì, gennaio 17

Jezabel, Irène Nèmirovsky.

Se Dorian Gray fosse una donna, sarebbe Gladys Eisenach.
Il libro è un po' lento, ma forse non quanto Oscar Wilde e, senz'altro, meno autocompiaciuto.
Una donna che, nonostante gli anni passino, rimanga all'apparenza giovane ed estremamente desiderabile, vive nel costante incubo di dimostrare la sua vera età, che porta stampata in dettagli abilmente nascosti tra le perle o sotto il trucco.
Diventa un'ossessione per lei, soprattutto quando non è più in grado di valutare che tipo di effetto possa esercitare sugli uomini, cerca di mantenere le sembianze di una quarantenne contro ogni ragionevolezza (o meglio, di una di quelle età non identificate, che sono così pietose) .
Non trovo così inverosimile che si possa rinunciare a tutto, pur di restare aggrappati ad un filo.
Lei è un po' un pacco, ma in fin dei conti la capisco: quanto ti può scocciare invecchiare se sei bella, ricca e sufficientemente libertina?

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