sabato, gennaio 15

C'è un po' di Benni in ognuno di noi.

L'altro giorno mi è venuto in mente un ragazzo che conosco che su Facebook usa uno pseudonimo di fantasia: non mi ricordavo assolutamente più quale fosse il suo cognome.
Ho pensato che nel giro di 20 anni saremi tutti e solo online.
Certificato di nascita, passaporto, gruppo sanguigno... sarà tutto schedato in un enorme database alle Cayman, dove non c'è nulla di reale, solo movimentazioni virtuali di ciò che ci concede di prendere l'ape da questa parte dell'oceano.
Ma se improvvisamente ci fosse un collasso del sistema? Se tutti i file venissero irrimediabilmente bruciati?
A quel punto non ci riconosceremmo più.
Dovremmo darci dei nomi di fantasia, riguardarci con attenzione perchè dalle foto di Facebook sembravamo tutti bellissimi: magri in viso e invece si scopre un culo enorme, abbronzatissimi, ma già il martedì la lampada che scende svela una carnagione color grigiotopo, l'altezza reale delle persone sembrerà un ostacolo insormontabile.
Nessuno avrà più una personalità, saremo tutti timidissimi.
(Questo finchè Natalia Aspesi non prenderà in mano la situazione, le faccende di cuore sono sempre un buon punto d'inizio.)

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