lunedì, gennaio 31

Dando un sguardo sommario ai titoli di oggi.

Si può scegliere quale donna essere: Carla Bruni che, ahimè, non è più di Sinistra e le fila sono già allo sbaraglio; la Minetti che ha avuto una relazione affettiva con il premier; una delle tantissime "impegnate" politicamente che non perdono l'occasione di sbandierare sul web la loro indignazione (che, peraltro, passa completamente inosservata), attraverso i font più disparati o la 25enne trovata morta per assideramento a Perugia.
Yuppie.

domenica, gennaio 30

Per la prima volta oggi ho sentito profumo di Primavera.

venerdì, gennaio 28

Lavoro

Riguardo al "Degrado del valore del lavoro, che contribuisce a renderlo più precario, più dequalificato".

(...) La distanza rispetto al lavoro concreto si amplia man mano che l'immaginario sociale - fatto di individualismo e deistituzionalizzazione - guadagna terreno e lascia ciascuno solo, alle prese con l'organizzazione e i suoi rappresentanti.
La diluizione dei sostegni istituzionali la si avverte attraverso diversi segnali: l'indebolirsi delle gerarchie a vantaggio dell'instaurarsi di rapporti tra "uguali" all'interno dei quali vengono definiti obiettivi comuni, la decentralizzazione delle strutture e l'avvio di unità autonome o di gruppi di progettazione in cui le responsabilità e i poteri si moltiplicano e si confondono, la valorizzazione della convivialità, l'allargarsi delle aree in cui ci si dà del tu, la confusione tra lavoro e vita privata, e infine l'inversione dei ruoli che consiste nel far credere ai salariati che hanno raggiunto finalmente la libertà di decidere.

Il mito di una unione fraterna non riesce a nascondere le deffierenze di interesse, di responsabilità, di funzione, degli uni e degli altri. Non copre la violenza dei rapporti competitivi.
Questi cambiamenti favoriscono lo sviluppo di relazioni d'impresa di tipo duale, non mediati e privi di punti di riferimenti a quella terza parte (la legge, il collettivo di lavoro, ...) che permette la presa di distanza, il pensiero critico. Questi sistemi di rappresentazione tendono a nascondere ciò che è al centro dell'esperienza del lavoro: la ricerca della nostra umanità, all'incrocio di esigenze pulsionali, esistenziali e di determinismi sociali.

(Dominique Lhuilier)

mercoledì, gennaio 26

Io, come tutti, un prezzo ce l'ho, quindi non mi sento di sbandierare slogan troppo pretestuosi.
Io adoro gli ammortamenti, chi ragiona di hic et nunc spende il doppio e si circonda di orrendo truciolato senza forma.
Chissenefrega se i mobili della cucina mi sopravviveranno, anzi, meglio.

martedì, gennaio 25

Sei più stronza ad essere "una ex" o "quella nuova"?

venerdì, gennaio 21

Mens sana in corpore sano.

Non voglio tediarvi con inutili disquisizioni su Cibo & Salute, ma riporto questa citazione della ex top model nonchè attrice (Barry Lindon, Kubrick) Marisa Berenson.
"Il trucco è importantissimo per una donna che vuole essere bella. Come la meditazione, la ginnastica, il cibo sano, io non tocco latticini, sale, alcol, zucchero, carne rossa, carboidrati, caffè... E poi almeno 9 ore di sonno..."
Quando leggo queste cose mi viene voglia di carbonara e allora mi pizzico fortissimo il braccio, perchè uno studio dell'università del Kansas ha dimostrato che dolori lancinanti concentrati in alcune zone del corpo, riducono l'appetito insistente di almeno il 13%.
Insomma, mi astengo dall'idolatrarla pubblicamente e penso intensamente alla fesa di tacchino.

martedì, gennaio 18

A che target si affiderà Berlusconi nello scegliere la figurante che dovrà interpretare la sua nuova partner?
Se sceglie una signora un po' agè, affascinante per carità, ma sospettabilmente senza più ciclo mestruale, ebbene allora sapremo che si trova davvero in una posizione critica e forse il governo traballa sul serio.
Se invece ci propina la solita bella figlia, è solo la normale routine della politica da Drive-in.

lunedì, gennaio 17

Jezabel, Irène Nèmirovsky.

Se Dorian Gray fosse una donna, sarebbe Gladys Eisenach.
Il libro è un po' lento, ma forse non quanto Oscar Wilde e, senz'altro, meno autocompiaciuto.
Una donna che, nonostante gli anni passino, rimanga all'apparenza giovane ed estremamente desiderabile, vive nel costante incubo di dimostrare la sua vera età, che porta stampata in dettagli abilmente nascosti tra le perle o sotto il trucco.
Diventa un'ossessione per lei, soprattutto quando non è più in grado di valutare che tipo di effetto possa esercitare sugli uomini, cerca di mantenere le sembianze di una quarantenne contro ogni ragionevolezza (o meglio, di una di quelle età non identificate, che sono così pietose) .
Non trovo così inverosimile che si possa rinunciare a tutto, pur di restare aggrappati ad un filo.
Lei è un po' un pacco, ma in fin dei conti la capisco: quanto ti può scocciare invecchiare se sei bella, ricca e sufficientemente libertina?

sabato, gennaio 15

C'è un po' di Benni in ognuno di noi.

L'altro giorno mi è venuto in mente un ragazzo che conosco che su Facebook usa uno pseudonimo di fantasia: non mi ricordavo assolutamente più quale fosse il suo cognome.
Ho pensato che nel giro di 20 anni saremi tutti e solo online.
Certificato di nascita, passaporto, gruppo sanguigno... sarà tutto schedato in un enorme database alle Cayman, dove non c'è nulla di reale, solo movimentazioni virtuali di ciò che ci concede di prendere l'ape da questa parte dell'oceano.
Ma se improvvisamente ci fosse un collasso del sistema? Se tutti i file venissero irrimediabilmente bruciati?
A quel punto non ci riconosceremmo più.
Dovremmo darci dei nomi di fantasia, riguardarci con attenzione perchè dalle foto di Facebook sembravamo tutti bellissimi: magri in viso e invece si scopre un culo enorme, abbronzatissimi, ma già il martedì la lampada che scende svela una carnagione color grigiotopo, l'altezza reale delle persone sembrerà un ostacolo insormontabile.
Nessuno avrà più una personalità, saremo tutti timidissimi.
(Questo finchè Natalia Aspesi non prenderà in mano la situazione, le faccende di cuore sono sempre un buon punto d'inizio.)
Non c'è niente che ti salva dal nichilismo altrui.

venerdì, gennaio 14

Papà di Paola a Paola: "Dimmi grazie. No, tu dimmi grazie.
Ti sto finendo il gelato, quello al mascarpone, che quello...
(eloquente gesto della mano che batte ripetutamente sulla zona laterale dei fianchi.) Prego."

Voglio mangiare tutto quello che c'è in casa compresi i soldini di cioccolato del '94.

giovedì, gennaio 13

Un uomo solo, Christopher Isherwood

Sembra di realizzare i propri pensieri intimi e pragmatici, di una mattina qualunque o nel giorno più malinconico, come in uno stato di ebbrezza euforica.

E se scomparisse lui, al quale, onestamente parlando, hai dedicato la parte più spontaneamente costruttiva della tua vita?
Quando l'hai conosciuto sapevi che fosse l'inizio della tua fine?
Trovo Marc Jacobs e l'intera sua bagarre terribilmente kitsch.

lunedì, gennaio 10

Generazione A, Douglas Coupland

Secondo me il libro vuole prepotentemente essere (oltre che il seguito di Generazione X, dello stesso autore, che io però non ho letto) una sorta di Decamerone dei giorni nostri.
Per giorni nostri intendasi una fantomatica epoca futura in cui le api sono estinte, la benzina è un bene di iper lusso utilizzabile solo previa spesa di appositi e dilazionatissimi buoni, non si viaggia più in aereo, ecc ecc.
Il fatto che le api non esistano più causa la crisi dell'impollinazione, tragedia cosmica per cui le torte di mele sono solo un vago ricordo d'infanzia per i 5 protagonisti, che hanno però il privilegio di essere punti da quelli che sembrano gli ultimi superstiti esemplari di Apis Mellifera.
I cinque vengono prelevati, rinchiusi in laboratori, studiati e tutta la classica trafila. Il finale è talmente banale che anticiparlo sarebbe più noioso che altro.
Premettendo che i thriller dei giorni nostri hanno perso il fascino e la violenza insiti in altre epoche (da 30 anni fa in là direi) e che propinare il topòs del pianeta bistrattato in un'improbabile ottica di fantapolitica è un escamotage fin troppo comodo (per non dire dozzinale), non capisco proprio come si possa pensare di rifarsi a Boccaccio: questa è superbia e nel Decamerone le Novelle insegnano ad evitarla come la peste, per l'appunto.

venerdì, gennaio 7

La mia Top Topic

Incesti
Commedia classica (Cose a tre, Dinamiche familiari, Relazioni in corso, Tradimenti, ...)
Amour nelle serate di maggio
Parigi
Anoressia (& Bulimia)
Alimentazione
Grandi cataclismi naturali (ma solo inondazioni, tornadi o epidemie)

mercoledì, gennaio 5

Ora io dico: io, che faccio L'Università, la madre di tutti gli alibi. Io, che torno a casa tarduccio e parecchio imballata, devo mettere la sveglia alle 8:45 per andare a fare la ceretta. E ci vado, perchè sono ormai grande e rispetto gli impegni. Che mondo di merda.

martedì, gennaio 4

Non vorrei essere retorica ma quei comici da prima serata Mediaset quanto fanno cagare?
Anzi no, voglio essere retorica: quanto fa superschifo Mediaset? Ma in toto proprio.

domenica, gennaio 2

E' lunedì mattina e io avrei così voglia di un aperitivo all'aperto con una piccola orchestrina allegro jazz in tenuta abito da cocktail-capelli cotonati-eye liner a iosa.

La condanna del vivere spigliato.

Arrossisco nel parlare con i grandi.
Arrossisco nel parlare davanti tutti.
Arrossisco quando non conosco tutti.
Arrossisco con parenti altrui.
Arrossisco nel ricevere regali.
Arrossisco per un complimento.
Arrossisco agli esami orali.
Arrossisco nel fare discorsi "non da tavola".
Arrossisco pensando a chi mi piace.
Arrossisco se mi piace.
Arrossisco se mi chiedi quanto peso.
Arrossisco dicendo una bugia.