mercoledì, aprile 6

Sabato, Ian Mc Ewan

Premetto che queste coppie di professionisti alla Mazzantini all'apice della società lui-chirurgo-lei-avvocatessa entrambi di successo ma talmente radical chic che si amano ancora, a me personalmente sembrano un quadretto tanto inutile quanto noioso e ripetitivo.
Il protagonistone è un medico, un superchirurgo ad onor del vero, sui 50 ma ancora attraente, in forma perchè (che clichè) gioca a squash il sabato mattina, la moglie è ancora uguale uguale a com'era quando l'ha conosciuta, ci fa ancora del sesso volentieri, sincronizzando le agende per trovare un buco libero, s'intende. Il figlio maschio è un musicista blues, nemmeno a dirlo, anche lui di successo. Il suocero è un poeta famoso alcolizzato. La figlia è prossima alla pubblicazione di una raccolta di poesie, vive a Parigi, perchè il centro più centro londinese non è abbastanza.
Insomma, durante l'intera lettura del libro speri ardentemente che, se tanto il tenore è questo, almeno, a seguito di un piccolo incidentino, i malintenzionati che pedinano il medico, finalemente, lo facciano fuori, o che almeno sodomizzino il vecchio, invece no: gli fanno solo spogliare la figlia e l'unica cosa che succede è che si scopre che c'è un bel bebè italo-inglese in arrivo.
Dovete mollarmi.

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